venerdì 17 aprile 2009

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Come quando giocando a carte
Improvvisamente ci si accigli
E, perché no?, si lascino
Accumulare in mano coppie,
Tris e scale, concedendo
All’avversario una facile vittoria;
E non si concluda la partita con un gesto
Di ben coltivata stizza, ma solo
Si continui a giocare pensando:
- Perché no? -

Imago - GV forum (Ars Scribendi)


giovedì 9 aprile 2009

Il primo bacio


Ho ancora nelle narici il profumo inebriante della pineta.
E lei, Elisa, di cui appena ricordo il viso, era seduta al mio fianco, sulla nuda roccia.
Sospesi.
Come quando sai che sta per accadere, ma non accade mai.
La gente attraversava il grande sentiero che tagliava in due il bosco, ma nessuno di noi due sembrava farci troppo caso.
Silenzio.
Il suo profumo acerbo di gomma americana e quel rossetto così acceso che le sue labbra sembravano prendere fuoco da un momento all'altro... se chiudo gli occhi e mi concentro un poco, posso ancora tornare a quel momento.
Ecco... mi giro verso di lei... i suoi occhi sembrano dire "dai.. che aspetti?".
Il mio dito indice ha un impeto d'orgoglio. Prende il sopravvento sull'imbarazzo e le solleva leggermente il mento.
Così, con la fretta di colui che ha paura che tutto possa finire da un secondo all'altro, porto le mie labbra sulle sue.
Dolcemente.
È la prima volta per entrambi.
Non so quanto siamo rimasti così, con gli occhi chiusi a godere del reciproco sapore dell'amore.
E poi ancora il silenzio.
E dentro di me il mondo che esplodeva, mentre il bosco quieto e fresco ci abbracciava con l'umido muschio che non aveva mai visto luce.
Non ricordo cosa pensai. Né mai seppi a cosa pensò lei.
Non credo di aver mai provato tanta paura come quel giorno.
Il giorno del mio primo bacio.

giovedì 18 dicembre 2008

Diobon... vi sembra normale che per avere un minimo di tempo da dedicare a questo spazio si debba arrivare alla combo influenzale totale? Tutti a casa. Moglie e prole compresi. E meno male che si era fatto il vaccino, altrimenti che sarebbe accaduto? A ogni modo vi propongo una piccola "comparison" musicale che ho in testa da qualche giorno, della serie "trova le differenze" a mo' di Settimana Enigmistica. D'accordo... i due brani hanno origini talmente differenti che l'ipotesi che uno abbia ispirato l'altro è alquanto remota. Però io ci trovo davvero più di un'assonanza, e ve li propongo "as they are".

Final Fantasy IX - Beatrix & Steiner theme: ascoltate bene il secondo bridge, da 0:31 in avanti.




La Sposa Cadavere - Duetto

domenica 9 novembre 2008

Non cambiate canale

"Così tante cose da fare e così poco tempo" soleva dire spesso un mio vecchio e sorridente amico. E come dargi torto, visto che sono almeno tre settimane che ho in mente di scrivere qualcosa di intelligente qui dentro (prima o poi lo farò... lo giuro!), ma non c'è modo e nemmeno animo di mettersi a farlo. La famiglia è rientrata nel consueto ciclo invernale dello scambio microbico senza compromessi, mentre il lavoro sta restituiendo più casini di quanto siano soldi e soddisfazioni. Pace e bene comunque... qui siamo e qui rimaniamo. Tra una prodezza balistica e l'altra di Ronaldinho abbiamo giusto il tempo di fare quattro chiacchiere tra amici sinceri e raccontarci di quanto siamo felici, nonostante lo sbattimento. Perchè se c'è chi cambia rivista, donna e prospettive, c'è anche colui che al momento sta bene come sta, soprattutto tutto.

venerdì 26 settembre 2008

Il cuore nella pentola (antiaderente)

Io non so cucinare.
Sono sempre stato uno di quelli che prefersce stare con le gambe sotto al tavolo e la forchetta in mano, nell'attesa che chiunque si trovi ai fornelli produca cibo per il mio manducare. Non che non mi piacerebbe saperlo fare... è solo una questione di sacra pigrizia. La sopravvivenza è garantita comunque da un forno a microonde tuttofare e dalla consapevolezza di saper scaldare una bistecca sulla piastra o di poter maneggiare uno scolapasta senza lasciarci le dita.
Pigrizia, dicevo. Forse anche per colpa del mio precedente lavoro da negoziante, che non lasciava spazio a null'altro che al sudore della fronte e alla stanchezza assassina del sabato sera o delle domeniche dicembrine.

Però... ultimamente qualcosa è cambiato.

Mi metto ai fornelli con piacere. Cerco di combinare qualcosa di più elaborato di un semplice uovo alla coque. Tento di incrociare sapori e sperimentare semplici combinazioni di pietanze. Il tutto sotto l'occhio un po' vigile, un po' compiaciuto e un po' commiserevole di mia moglie, che mi fa da mentore e tenta di spornarmi in questa nuova passione. E, alla fin fine, fa nulla se l'ultimo tentativo di omelette è terminato con amarezza sul pavimento della cucina per una manovra elefantiaca del sottoscritto. Come detto, io non so cucinare. Ma almeno ci sto provando, e questo mi diverte assai.

Se qualcuno volesse presentarsi per cena, si ricordi di portare con sé il digestivo e qualche taumaturgica pastiglia di Malox.

mercoledì 3 settembre 2008

Mia moglie



Mia moglie è tutto per me.
Mia moglie mi ama per quello che sono, senza compromessi.
Mia moglie riesce a farmi sentire importante anche quando mi sento l'ultimo.
Mia moglie è la mia migliore amica, la mia amante perfetta, la mia analisi e la mia sintesi.
Mia moglie è una madre affettuosa, presente e serena; intransigente e al contempo dolce con i figli che Dio ci ha regalato.
Mia moglie è intelligente, perchè sa il fatto suo senza farlo mai pesare alle persone che le stanno attorno.
Mia moglie è paziente, perchè conosce i miei difetti e li sopporta senza esserne succube.
Mia moglie mette cuore, passione e abnegazione in tutte le cose che fa, sia in quelle piccole che nei progetti di una vita.
Mia moglie cresce assaporando ogni momento, dalla più insignificante gioia quotidiana agli attimi più elevati.
Mia moglie è maestra di vita, ma è anche aperta a ogni esperienza che la vita stessa le concede ogni giorno.
Grazie di avermi fatto tuo, amore mio!

domenica 31 agosto 2008

Are you somewhere feeling lonely?

Non so se avete mai avuto un amico di penna. Io sì, ai tempi delle medie e del liceo. Si trattava, a dirla tutta, di un'amica. Heather Harelip, felicemente cresciuta a Gentryville, un piccolo paesino dell'Indiana a un paio d'ore di macchina da Indianapolis. Fa parte di quelle esperienze che ti porti dietro sempre, anche quando si esauriscono spegnendosi dolcemente in quel passaggio tra la pubertà e l'età adulta, dove tutto cambia così vorticosamente che ogni mattina ti svegli con una faccia completamente diversa da quella con la quale sei andato a dormire. Ogni tanto Heather mi torna alla mente. Non solo lei, ma anche tutte le promesse vane che ci siamo fatte e ripetute negli anni, di come sarebbe stato meraviglioso incontrarsi e magari far nascere qualcosa. L'indirizzo è perso e ogni ricerca nella Rete tentata ciclicamente (da Google a Facebook) si è sempre rivelata vana. Io non demordo comunque... per lo meno, grazie a Google Maps, ho potuto farmi una piccola idea di dove finissero le mie lettere e che cosa lei intendesse quando mi confidava che avrebbe voluto andarsene il più in fretta possibile da un paese abitato da "dead men".

venerdì 8 agosto 2008

Un nuovo giorno, un giorno nuovo

C'è una cosa che cerco sempre di fare quando mi sveglio al mattino, e cioè di predispormi aperto alle cose nuove. C'è sempre almeno un momento della giornata che deraglia dalla normale routine e che più essere foriero di opportunità, di regali inaspettati, di arricchimento. Che poi - per carità! - mica detto che debba essere per forza originato da uno spunto impegnato, vedi il freak che non impegna. Saperlo cogliere non è sempre facile, ma mettersi fin dalla prima colazione nella forma mentale di abbracciarlo senza compromessi è un primo passo verso il buon vivere. E allora "bentornato a questo sole, nelle camere di tutto il mondo..."

ps: Ultimo giorno di lavoro... una settimana da dedicare alla famiglia, al riposo e (finalmente) anche a questo piccolo spazio vitale.

mercoledì 9 luglio 2008

You came, and changed the way I feel..

Giusto per navigare un po' nei temi della nostalgia canaglia, ho aprofittato dell'assenza dell'intera famiglia per mettere un po' d'ordine in vecchie cose nascoste nei posti più infognati della casa. Nella quantità incredibile di oggetti, foto, lettere e ricordi che sono emersi dal nulla del tempo, ciò che mi ha suscitato fomentazioni nostalgiche sono due poster che campeggiavano nella mia cameretta quando il corpo non era in grado di contenere il testosterone che vi circolava dentro. In realtà si tratta di una foto in lingerie di Patsy Kensit (la cantante degli Eight Wonder) e di un poster alterttanto sexy di Kim Wilde. Impazzivo... letterlamente!
Meteore o poco più, ma che all'epoca hanno segnato non poco i miei gusti in fatto di donne, visto che non per nulla ho sposato una bionda dai tratti vagamente nordici. Spinto dalla curiosità di vedere che fine hanno fatto le due di cui sopra, ho sfruttato il potere del sempre utile Youtube. Il risultato, che vedete poco sotto, ci dice due cose: A) se una nasce gnocca, ci resta tutta la vita; B) c'è gente che vive per decenni sfruttando un solo piccolo momento di gloria.


Kim Wilde - You Came in un live del 2006



Patzy Kensit in un'intervista all'inizio di quest'anno. Diversamente da Kim (peraltro più vecchia di otto anni), temo la presenza di un po' di chirurgia plastica...

venerdì 13 giugno 2008

Old, in tutti i sensi (parte 2)

Bon... ieri è uscito Metal Gear Solid 4. Uno Snake invecchiatissimo ne è il protagonista, in quello che sembra a tutti gli effetti il degno epitaffio della sua esistenza digitale, almeno stando alle parole di papà Kojima e di quelli che - bontà loro! - se lo sono già finito. Io, che sono "old" dentro, ho invece iniziato a giocare a Metal Gear Solid 3. D'altronde, o le cose si fanno con un criterio di consequenzialità temporale logica, o è meglio lasciarle nel cassetto e bella lì. La cosa incredibile è che, all'uscita di Metal Gear Solid 3, mi sono bevuto tutto d'un fiato il secondo capitolo, così da avere tra i neuroni il background adatto a comprendere gli accadimenti del terzo. Peccato averci impegato quasi quattro anni prima di riprendere in mano il pad e terminare il lavoro... Old, in tutti i sensi (Snake e il sottoscritto).

venerdì 30 maggio 2008

Il lavoro nobilita l'uomo

Bah... sarà. Non che mi disipaccia lavorare, anche perchè, come molti miei colleghi, ho la (s)fortuna di fare tutto sommato un mestiere che bene o male corriponde a quelli che sono i miei interessi e le mie attività ludiche. Però ci sono dei periodi dove, anzichè nobilitato, mi sento un po' come un granello di sabbia subito dopo che è stato compresso col catrame da un rullo compressore. Gli ultimi quindici giorni sono stati un vero disastro sotto questo profilo. La mia gilda di EQ2 ha denunciato la mia scomparsa ai carabinieri, la mia famiglia mi vede transitare a orari random per il salotto, mentre le belle cose che avrei in mente di scrivere in questo blog sono in coda a tutta un'altra serie di faccende inderogabili (derogate comunque!) della mia vita privata.
Lavorare per vivere, vivere per lavorare.
Tra le due, scelgo di vivere.

mercoledì 14 maggio 2008

Fate tre passi indietro, con tanti auguri

Odio il caldo. Ma lo amo, anche. O meglio, ho iniziato ad amarlo da quando sono genitore. Da quando ,cioè, ho scoperto che d'inverno i bambini riescono a prendersi tutte le malattie esistenti, dal banale raffreddore all'Ebola, senza passare dal Via e ritirare le ventimila. Ecco... ci sono dei momenti dove me ne andrei volentieri in prigione senza usare la carta degli Imprevisti, quella che ti libera in cambio di qualche spicciolo (e qui ci sarebbe da soffermarsi un po' su come quelli del Monopoli fossero avanti in quanto a visione della giustizia) e senza attendere il doppio dado. Tre turni di stop, come nelle migliori squalifiche sportive quando mandi l'arbitro affanculo, a meno di non chiamarsi Totti. Il primo caldo, quello vero, mi distrugge tutta la poesia della primavera. E soffro. Soffro come un pinguino sulle dune del Sahara. E comunque mi rallegro del fatto che d'estate la prole non è soggetta a microbi di ogni tipo. Sarebbe tutto più sopportabile, se non fosse che Matteo ha 39° di febbre. Vi regalo Viale Dei Giardini e Piazza Della Vittoria, ma vi prego... rimettetemi in prigione.

giovedì 1 maggio 2008

GTA IV intro

Niko: "Hai qualcosa in serbo per me?"
Io: "No, lo sai che parlo solo italiano."