venerdì 17 aprile 2009

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Come quando giocando a carte
Improvvisamente ci si accigli
E, perché no?, si lascino
Accumulare in mano coppie,
Tris e scale, concedendo
All’avversario una facile vittoria;
E non si concluda la partita con un gesto
Di ben coltivata stizza, ma solo
Si continui a giocare pensando:
- Perché no? -

Imago - GV forum (Ars Scribendi)


giovedì 9 aprile 2009

Il primo bacio


Ho ancora nelle narici il profumo inebriante della pineta.
E lei, Elisa, di cui appena ricordo il viso, era seduta al mio fianco, sulla nuda roccia.
Sospesi.
Come quando sai che sta per accadere, ma non accade mai.
La gente attraversava il grande sentiero che tagliava in due il bosco, ma nessuno di noi due sembrava farci troppo caso.
Silenzio.
Il suo profumo acerbo di gomma americana e quel rossetto così acceso che le sue labbra sembravano prendere fuoco da un momento all'altro... se chiudo gli occhi e mi concentro un poco, posso ancora tornare a quel momento.
Ecco... mi giro verso di lei... i suoi occhi sembrano dire "dai.. che aspetti?".
Il mio dito indice ha un impeto d'orgoglio. Prende il sopravvento sull'imbarazzo e le solleva leggermente il mento.
Così, con la fretta di colui che ha paura che tutto possa finire da un secondo all'altro, porto le mie labbra sulle sue.
Dolcemente.
È la prima volta per entrambi.
Non so quanto siamo rimasti così, con gli occhi chiusi a godere del reciproco sapore dell'amore.
E poi ancora il silenzio.
E dentro di me il mondo che esplodeva, mentre il bosco quieto e fresco ci abbracciava con l'umido muschio che non aveva mai visto luce.
Non ricordo cosa pensai. Né mai seppi a cosa pensò lei.
Non credo di aver mai provato tanta paura come quel giorno.
Il giorno del mio primo bacio.