mercoledì 14 maggio 2008

Fate tre passi indietro, con tanti auguri

Odio il caldo. Ma lo amo, anche. O meglio, ho iniziato ad amarlo da quando sono genitore. Da quando ,cioè, ho scoperto che d'inverno i bambini riescono a prendersi tutte le malattie esistenti, dal banale raffreddore all'Ebola, senza passare dal Via e ritirare le ventimila. Ecco... ci sono dei momenti dove me ne andrei volentieri in prigione senza usare la carta degli Imprevisti, quella che ti libera in cambio di qualche spicciolo (e qui ci sarebbe da soffermarsi un po' su come quelli del Monopoli fossero avanti in quanto a visione della giustizia) e senza attendere il doppio dado. Tre turni di stop, come nelle migliori squalifiche sportive quando mandi l'arbitro affanculo, a meno di non chiamarsi Totti. Il primo caldo, quello vero, mi distrugge tutta la poesia della primavera. E soffro. Soffro come un pinguino sulle dune del Sahara. E comunque mi rallegro del fatto che d'estate la prole non è soggetta a microbi di ogni tipo. Sarebbe tutto più sopportabile, se non fosse che Matteo ha 39° di febbre. Vi regalo Viale Dei Giardini e Piazza Della Vittoria, ma vi prego... rimettetemi in prigione.

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