martedì 8 aprile 2008

Chiedo asilo

A volte mi succede di spegnere i sensi. Così… in momenti decisamente casuali, proprio com’è capitato poc’anzi. Sono pochi attimi, non più di qualche decina di secondi, nei quali la percezione materiale del mondo si disattiva. È un po’ come uscire dal corpo e ritrovarsi in un’impalpabile dimensione parallela, nella quale si susseguono pensieri e sensazioni a velocità vorticosa. Credo sia la cosa più prossima al cliché della vita che, al momento del gesto ultimo, ti passa tutta davanti agli occhi. Una volta ripresa coscienza di me, quello che resta non è il ricordo vivo della “visione”, ma piccoli spot confusi in un universo di colori. In questo momento, tutto quello che ho da raccontarvi è l’immagine di mia figlia questa mattina mentre indossa il grembiule dell’asilo e la medesima del sottoscritto 33 anni fa, con addosso un paio di pantaloni rossi. Un lettino su campo giallo: questo era il mio simbolo identificativo... l’avevo totalmente rimosso. Qual è il segreto per riportare alla mente i ricordi piacevoli sopiti nel cervello? Ma soprattutto, quale invece il trucco per rimuovere le esperienze dolorose? Telefonare ore pasti, thankz!

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